Antico complesso monastico benedettino dedicato a San Leone Magno.
L’epoca della costruzione non è nota; la prima notizia di una chiesa di S.Leone è riportata nel Codice Diplomatico Barese e risale al 1105; alcuni documenti attestano, invece, che il “territorium seminatorium modiorum vigenti” fu dato ai Benedettini nel 1197 per edificare il Convento.
L’attività religiosa ed economica del monastero risale alla prima metà del XII secolo.
La chiesa e il primo monastero erano già in rovina  nel 1266; i Benedettini vi rimasero fino agli albori del XV secolo, quando il monastero fu affidato addirittura ad alcuni potenti laici, tributari delle casse pontificie.
Nel 1494 passò sotto la giurisdizione della Congregazione degli Olivetani che riportarono prestigio al monastero e ne costruirono il monumentale chiostro cinquecentesco. Gli Olivetani rimasero fino ai tempi della prima soppressione e da quel tempo fino al 1886 il monastero e la chiesa furono abbandonati. Vengono riscattati da un gruppo di frati minori nel 1866, e soltanto nel 1898 la chiesa viene finalmente ricostruita e riconsacrata ad opera di Mons. Tommaso De Stefano.
L’attuale struttura della chiesa risale al XIII sec. Rimane visibile la facciata a sud con un portale d’ingresso recente. Originari sono all’interno della chiesa l’arco ogivale e l’abside con affreschi tardo medievali. Risalgono generalmente al secolo XV anche se in alcuni punti si notano tracce di pitture di età anteriore..
Il campanile a vela, sulla facciata sud, è formato da un pilastro di sezione rettangolare che termina a cuspide; la camera delle campane ha un solo vano di luce, ad arco acuto, coi conci più lunghi in chiave ed ornato con una cornice. Questo originale campanile non è visibile nella parte inferiore perché nascosto da altre costruzioni.
Del chiostro cinquecentesco, di recente messo alla luce e abbellito con frammenti lapidei rinvenuti nel contesto del monastero, rimangono in piedi solo due ali con arcate che poggiano su esili colonne e pregevoli capitelli.